Sono mamma e ho deciso di essere assistente virtuale

Alessandra Barbera mamma assistente virtuale

Perché ho deciso di fare l’assistente virtuale?

Una domanda molto semplice, con una risposta quasi scontata. Ero alla ricerca di un lavoro che potessi svolgere da casa e che mi permettesse di essere mamma di seguire i miei figli nella loro crescita. Oltre a questo volevo avere la possibilità di lavorare con persone che non fossero necessariamente ed esclusivamente legate alla mia zona. Sono così diventata assistente virtuale.

Da quando sono nati i miei bimbi ho avuto la fortuna di potermi sempre prendere cura di loro.

Non avrei mai voluto dover delegare a nonne (che sono comunque sempre state un grande aiuto) o baby-sitter la loro educazione e le tappe fondamentali della loro crescita, per cercare quel posto fisso che in molti vedono come un traguardo e io, il invece, vedo come un ostacolo.

Il mondo tradizionale del lavoro non mi ha mai affascinata, avere degli orari fissi, chiusa sempre nello stesso ufficio e dover lavorare per il successo degli altri non è mai stato il mio ideale di lavoro.

Quando ho iniziato a lavorare, nel lontano 2006, come consulente assicurativa, mi ero appassionata a questa professione proprio per la libertà di fissare gli appuntamenti negli orari che preferivo e per la libertà di scegliere se incontrare i clienti in ufficio o altrove. Inoltre i budget da raggiungere erano sempre una sfida personale. Molto spesso lavoravo anche 10 ore al giorno, ma non mi pesava, perché potevo organizzarmi come meglio credevo.

Purtroppo questo lavoro non era compatibile con gli orari e gli impegni di una mamma, da qui la decisione di cambiare ed optare per un lavoro tradizionale.

Decisi così di iniziare la di iniziare la mia breve carriera da impiegata part-time, pensando che fosse il lavoro che avrei fatto per tutta la vita. Ma la realtà non fu così e, in una mattina di ottobre 2018, tutto fu distrutto: il mio lavoro e la mia vita (ma questa è un’altra storia, di cui magari un giorno ti parlerò…).

Dopo poco più di un anno decisi che era giunto il momento di rimettermi in gioco e di cercare una nuova occupazione. Non volevo un lavoro tradizionale, quindi iniziai a cercare su Google: lavoro da casa, lavoro online, smart-working. Continuavo a trovare solo offerte di telemarketing, call center o ditte che offrivano l’opportunità di lavorare in parte da casa e in parte in ufficio, ma erano quasi tutte a Milano o Roma.

Stavo quasi perdendo le speranze quando, una mattina di gennaio, capito per caso nel sito di Audra Bertolone, leggo un suo articolo, in cui mi rispecchio completamente e scopro la figura dell’assistente virtuale.

Mi documento un po’ su internet e scopro che il lavoro che cercavo esiste!

Mi si apre un mondo, sono felicissima e decido di iniziare il corso. A febbraio inizio il corso e ad aprile 2020, in piena pandemia Covid-19, apro partita IVA e inizio a lavorare come assistente virtuale.

Trovo che questa professione sia affascinante, devi continuamente aggiornarti e conoscere tutto ciò che è legato al mondo digitale. In breve tempo ho imparato ad usare WordPress per realizzare il mio sito, ho scoperto molti aspetti nuovi legati al mondo dei Social e approfondito la conoscenza di numerosi tool online che ti semplificano vita e lavoro.

Alessandra Barbera mamma e assistente virtuale

L’altro aspetto che adoro dell’essere assistente virtuale è che veramente puoi lavorare da dove vuoi, basta avere una buona connessione Internet e un PC. Non c’è niente di più bello di poter lavorare, mentre vedi i tuoi figli che giocano felici in spiaggia.

Purtroppo, in Italia, questa fantastica professione è ancora poco conosciuta. Condividi il mio articolo per far scoprire come vive una mamma assistente virtuale!

Alessandra Barbera Assistente Virtuale

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