Smart-working e assistenza virtuale: quali sono le differenze?

Smart-working e assistenza virtuale: quali sono le differenze?

Conosci le differenze tra smart working e assistenza virtuale?

Da quando è scoppiata la pandemia di Covid-19 molti di noi stanno lavorando da casa, chi come dipendente e chi con freelance. Purtroppo si sta facendo molta confusione tra smart-working e assistenza virtuale, oggi analizzerò insieme a voi quali sono le differenze tra le due tipologie di lavoro.

Cos’è lo smart-working?

Lo  smart-working, come ci suggerisce Wikipedia, è

«una modalità di esecuzione del rapporto di lavoro subordinato stabilita mediante accordo tra le parti, anche con forme di organizzazione per fasi, cicli e obiettivi e senza precisi vincoli di orario o di luogo di lavoro, con il possibile utilizzo di strumenti tecnologici per lo svolgimento dell’attività lavorativa.»

In Italia viene regolamentato dal Decreto legge del 17 marzo 2020, n. 18 dove viene posto l’accento sulla flessibilità organizzativa, sulla volontarietà delle parti che sottoscrivono l’accordo individuale e sull’utilizzo di strumentazioni che consentano di lavorare da remoto (come ad esempio: pc portatili, tablet e smartphone).

Con l’avvento del Coronavirus in Italia, come indicato nel DPCM dell’11 marzo 2020, si raccomanda venga attuato il massimo utilizzo, da parte delle imprese, di modalità di lavoro agile per le attività che possono essere svolte al proprio domicilio o in modalità a distanza. Tuttavia, molto spesso, pur definendolo smart-working, molte persone sono obbligate a rispettare orari di lavoro prestabiliti e devono dichiarare il luogo da cui lavoreranno non potendolo modificare spesso. Queste caratteristiche sono molto più simili a quelle del telelavoro, in cui il dipendente deve avere una postazione fissa, ma dislocata in un luogo diverso dalla sede aziendale e deve rispettare degli orari fissi di lavoro.

Chi è un’assistente virtuale?

Anche qui vi propongo la definizione di Wikipedia: ”Il termine Assistente Virtuale o VA (dall’inglese Virtual Assistant) si riferisce anche a una persona che svolge le mansioni di una segretaria o assistente in forma remota, da casa o da un ufficio, ma che non è presente fisicamente nell’ufficio della persona a cui presta tali servizi.”

È una tipologia di lavoro innovativa, nata negli USA negli anni Novanta. Si sta imponendo soprattutto in quei contesti in cui sia necessario ridurre i costi e pertanto non si possa assumere un’impiegata fissa, ma siano comunque necessari servizi di segreteria on demand e, quindi, si preferisce optare per la collaborazione con un’assistente virtuale.

L’Assistente Virtuale è una libera professionista che fornisce servizi professionali di supporto (amministrazione, contabilità, elaborazione dati, ricerche, preparazione di presentazioni, segreteria telefonica, organizzazione di trasferte e viaggi, ecc) o servizi professionali specializzati (assistenza alla clientela, sviluppo di siti web, progettazione grafica, ricerca e selezione di personale, ecc) ad aziende, imprese e professionisti lavorando da remoto.

Che differenza c’è tra un lavoratore in Smart Working e un’assistente virtuale?

Un lavoratore, anche se in Smart Working o telelavoro, rimarrà pur sempre un dipendente e, come tale, sarà vincolato a rispettare un monte ore giornaliero stabilito dal contratto, le mansioni e gli obblighi stabiliti dal proprio titolare. Molto spesso dovrà anche dichiarare da dove svolge il proprio lavoro e, quindi non avrà la libertà di lavorare dove vuole. Come pro, però avrà garantito il suo stipendio a fine mese, maturerà le ferie e avrà la malattia pagata. Sicuramente il lavoro agile porterà anche un risparmio al lavoratore in termine di carburante o abbonamenti a mezzi pubblici e agli eventuali pasti fuori casa. Ci sarà poi una componente soggettiva, perché a qualcuno piacerà l’idea di lavorare da casa, magari in pigiama o in tuta e, invece, ad altri mancherà il lavoro in ufficio e il contatto con i colleghi.

Un’assistente virtuale, invece, non è una dipendente, non ha un rapporto di lavoro subordinato, ma è una professionista freelance con una propria partita IVA. Collabora con aziende, associazioni, enti, liberi professionisti, può scegliere il suo target di clientela. Essendo libera professionista non avrà vincoli di orario e non dovrà dichiarare a nessuno da dove svolge il proprio lavoro. Potrà lavorare da casa, avere un proprio ufficio, lavorare mentre è in spiaggia o da un bar, in pratica da dove vorrà… Sarà specializzata in uno o più settori e in questi campi offrirà consulenze e servizi di alto livello.

Qual è la scelta più vantaggiosa per le aziende?

Per le aziende è sicuramente più vantaggioso affidarsi ad un’assistente virtuale, vediamo quali sono i principali vantaggi.

Il pricipale vantaggio è sicuramente legato alla flessibilità, in quanto il cliente contatterà l’assistente virtuale solo quando ne avrà bisogno, senza i vincoli che avrebbe assumendo un lavoratore subordinato.

Collaborando con un’assistente virtuale si avrà  a che fare con una persona motivata e responsabile (perché anch’io, come te, sono imprenditrice di me stessa!). Il lavoro di un’assistente virtuale è aiutare i suoi clienti a raggiungere i loro obiettivi e questo sarà un successo per entrambi. Proprio per questo il cliente potrà fidarsi di lei e delegarle parte delle sue attività per potersi concentrarei su quello che sarà il suo business principale.

Oltre a questo, l’assistente virtuale ha tutto quello che le serve per lavorare da remoto e quindi il cliente non le dovrà fornire la postazione di lavoro, il telefono, il PC, la connessione ad internet e  le altre utenze. In più essendo una libera professionista non ci saranno nemmeno tutti quei costi legati al lavoro subordinato quali TFR, ferie e malattia; ma il cliente pagherà solo il lavoro che effettivamente svolge per lui!

Ora che ti è più chiara la differenza tra smart working e assistenza virtuale quale delle due strade ti piacerebbe percorrere? Se avessi un’azienda preferiresti assumere un dipendente in smart-working o collaborare con un’assistente virtuale? Fammi sapere la tua opinione nei commenti!

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Alessandra Barbera Assistente Virtuale

2 risposte a “Smart-working e assistenza virtuale: quali sono le differenze?”

  1. Grazie Alessandra per questo chiarimenti. Erroneamente pensavo che anche i freelance lavorassero in smartworking, invece nel tuo articolo spieghi bene la differenza.
    Mi è stato molto d’aiuto!

    1. Grazie, mi fa piacere che tu lo abbia trovato utile, l’ho scritto perchè mi sono resa conto che ci fosse molta confusione a riguardo del significato dello smart-working

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